Come cercare un editore

Editore delle mie brame

Una volta confezionato il nostro manoscritto, dopo averlo ricontrollato 100 volte per eliminare tutti i possibili errori di ortografia e quant’altro, dobbiamo pensare a chi spedirlo. La tecnica di invio random non è consigliabile e neppure quella di telefonare chiedendo informazioni a tutti gli editori del globo. Nell’era di Internet abbiamo la fortuna di poter consultare il catalogo delle migliaia di piccole, medie e grandi case editrici. Se siamo esordienti inviare opere ai grossi editori è in linea di massima tempo sprecato a meno che non abbiamo qualcuno che ci possa presentare, ad esempio un agente, in modo da attirare l’attenzione.
Restano i piccoli e i medi.
Quel che dobbiamo fare è andare sul loro sito e controllare prima di tutto la tipologia di lavori che pubblicano. Inutile inviare un fantasy a una casa editrice specializzata in noir o una raccolta di poesie a chi pubblica solo romanzi di fantascienza.
Il secondo passo consiste nel verificare se c’è una pagina per l’invio dei manoscritti. A volte non c’è una sezione apposita e i dati si trovano nella sezione dei contatti. Le case editrici interessate a nuovi autori lo rendono noto e spiegano anche la modalità di invio. C’è chi vuole solo il cartaceo, chi invece predilige il file digitale tramite e-mail o form da compilare.
Leggiamo sempre con attenzione cosa ci viene chiesto: solo la sinossi, solo il primo capitolo, tutto il manoscritto… e adeguiamoci alle richieste.
Spesso poi vengono date indicazioni di impaginazione per facilitare la lettura al selezionatore. Se viene richiesto un Times 12 sarebbe bene non inviare un testo con font calligrafico 18, ma seguire il consiglio.
Ricordiamoci nel testo che spediamo, digitale o cartaceo non importa, di inserire sempre nell’intestazione delle pagine il numero di pagina, il nostro nome e i dati di contatto. Evitiamo poi le lettere di presentazione pompose e autocelebrative, basta una breve nota biografica. Sarà il testo a parlare di noi e per noi.
Infine attendiamo con pazienza senza importunare settimanalmente la redazione. Se non riceviamo risposta entro sei mesi possiamo a ragione ritenere il nostro lavoro scartato e allora non diamoci per vinti e se siamo sicuri che il nostro lavoro sia valido seguiamo il motto: ritenta sarai più fortunato.

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